The research on the work of Pier Luigi Nervi comes from the sense of overwhelming one has when observing the photographs of the time, illustrating the work of the great structural engineer, and noting that many of his most important works are currently in a state of semi-abandonment.
The works he designed and made are a unique example of the technical solutions he designed in the field of structural architecture, an expression of the Modern, and from this came the idea of documenting them not only descriptively but also interpreting their special aesthetics, deriving from his pioneering use of reinforced concrete, with graphic images.
The search for this increasingly hidden heritage began in February 2015, together with Marco Menghi, looking for the traces of Pier Luigi Nervi, first documenting the major works, then adding the secondary ones, which are very important to glimpse all the experiments that led to the construction techniques used in the most famous works.
Marco and I agreed on the design methodology and we go together to the sites, where we then separate and photograph independently of each other.
The choice of formats is also decided in advance: I use the 6×12, Marco the 6×6 (the project is entirely made in black and white film with medium and large format equipment).
What you can see in the production of my images is the slowness of the eye, an approach to photography where the size of the camera and the sequence of mechanical operations – typical of large format cameras – strongly conditions the reading of the space, which is internalised by me, the photographer, before impressing the final shot on the film.
The use of the tripod is obligatory, as are the long exposures due to the very closed shutters and the use of low-sensitivity films in order to have very clean negatives, that can be greatly enlarged: the impressiveness of the photographed architecture is best expressed in very large prints, where the details of the structural forms and textures of the materials emerge in all their beauty.
The photographic project is carried out in concert with the “Pier Luigi Nervi Project” Association, whose main mission is to promote the knowledge of Nervi’s extraordinary building projects in order to preserve and recover existing structures, with the hope of contributing to a scientific awareness and to the protection of the architectural heritage of the Modern, of which these structures are among its most outstanding expressions.
The project is practically finished, consisting of about 500 shots, and we would like to make a book and an exhibition out of it.
Il lavoro di ricerca sull’opera di Pier Luigi Nervi nasce dalla folgorazione ricevuta osservando le fotografie dell’epoca illustranti il lavoro del grande ingegnere strutturale, e dalla constatazione che molte delle sue più importanti realizzazioni vertono attualmente in stato di semi-abbandono.
Le opere da lui progettate e realizzate sono un esempio unico per le soluzioni tecniche che ideò nel campo dell’architettura strutturale, espressione del Moderno, da qui l’idea di documentarle non solo in modo descrittivo, ma anche interpretandone con immagini grafiche la speciale estetica derivante dal suo pionieristico utilizzo del cemento armato.
La ricerca di questo patrimonio sempre più celato è iniziata nel febbraio 2015, insieme a Marco Menghi, ripercorrendo le tracce di Pier Luigi Nervi dapprima documentando le opere maggiori, aggiungendo in seguito anche le secondarie, che sono assai importanti per intravedere tutte le sperimentazioni che portarono alle tecniche costruttive usate nei lavori più famosi.
Io e Marco abbiamo concordato la metodologia progettuale e ci rechiamo insieme nei siti, dove poi ci separiamo e fotografiamo in maniera indipendente l’uno dall’altro.
Anche la scelta dei formati è decisa a priori: io uso il 6×12, Marco il 6×6 (Il progetto è interamente realizzato in pellicola bianco e nero con apparecchiature di medio e grande formato).
Ciò che si nota nella realizzazione delle mie immagini è la lentezza dello sguardo, un’approccio alla fotografia dove l’ingombro dell’apparecchiatura e la sequenza di operazioni meccaniche tipiche delle macchine grande formato (uso una Silvestri S4) condiziona molto la lettura dello spazio, che viene interiorizzato dal fotografo prima di impressionare la pellicola con lo scatto finale.
L’uso del cavalletto è un obbligo, come le pose lunghe dovute a diaframmi molto chiusi e all’uso di pellicole a bassissima sensibilità per poter avere dei negativi molto nitidi, che permettano forti ingrandimenti: la maestosità delle architetture fotografate si esprime al meglio con stampe assai grandi, dove i dettagli delle forme strutturali e le textures dei materiali emergono in tutta la loro bellezza.
Il progetto fotografico viene svolto di concerto con l’Associazione “Pier Luigi Nervi Project”, la cui mission principale è quella di promuovere la conoscenza delle straordinarie realizzazioni edilizie di Nervi al fine della conservazione e del recupero delle strutture esistenti, con la speranza di contribuire ad una consapevolezza scientifica e alla tutela del patrimonio architettonico del Moderno, di cui queste strutture sono tra le sue più alte espressioni.
Il progetto è praticamente ultimato, consta di circa 500 scatti, di esso vorremmo farne un libro e una mostra.